Associazione per la Storia dei Vigili del Fuoco

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Fino a non molti anni fa, nel nostro Paese vigeva un concetto, certamente parziale, secondo il quale la definizione di bene storico non poteva valere per tutto ciò che non fosse un edificio religioso, un’opera d’arte, un castello, un monumento. Pertanto a tutti quei beni considerati minori, veniva negata una giusta considerazione per un’operazione di recupero e di restauro conservativo.

Purtroppo molto è andato disperso.

Non sfuggiva a tutto questo ovviamente il grande patrimonio pompieristico, divenuto tale attraverso secoli e secoli di attività e di continua evoluzione tecnologica. Per lunghi anni, un po’ ovunque lungo la nostra penisola, per mancanza di fondi e di cultura della conservazione, sono stati lasciati in uno stato di abbandono e di incuria, macchine, attrezzature e documenti appartenenti ad un passato ricco di emozionante storia del servizio antincendio.

 

AGIRE PER NON DIMENTICARE. IL PASSATO DALLE GLORIOSE TRADIZIONI
L’imperatore Augusto nel 6 avanti Cristo creò a Roma una vera e propria difesa contro il fuoco, attraverso l’istituzione di un Corpo speciale di “Vigiles”.

Il primo esempio nel mondo di difesa organizzata.

Firenze ebbe un organizzato servizio di difesa dagli incendi nel 1334.

Torino già nel 1442 si dotò di un gruppo di artigiani pagati dal comune per estinguere gli incendi
E poi ancora la Milano degli Sforza, la Venezia ducale e la Napoli borbonica.

Esempi questi tra i più illustri, senza dimenticare quello meno conosciuto dei tanti centri minori, che nel corso dei secoli hanno contribuito all’affermarsi di un indispensabile servizio reso alla collettività, consolidando così negli anni uno stretto rapporto con la popolazione di ogni città, fatto di tanti episodi più o meno clamorosi. Uno per tutti l’episodio del Caporale Giuseppe Robbino così bene immortalato dal De Amicis nel suo libro “Cuore”.
Ma perché questa storia fosse possibile, oltre all’impegno individuale, c’è stata la necessità di impiegare una tecnologia da affiancare al Vigile del Fuoco nello svolgimento della propria opera, dapprima semplice poi sempre più complessa.

PERCHE’ E’ NECESSARIO. AGIRE CON VIGORE E DINAMISMO
Ed è di quella tecnologia che oggi noi ci stiamo occupando, nella difficile opera di recupero e di restituzione della giusta dignità.
Nel passato se si escludono pochi sporadici casi di impegno in questa direzione, dovuto perlopiù alla sensibilità di pochi privati, la situazione non era affatto ottimistica. Gran parte di questo patrimonio è andato distrutto, altro ha rischiato l’estinzione.
Da qualche anno vi è però un’inversione di tendenza.
Anche se con notevole ritardo rispetto ai paesi anglosassoni e alla stessa Francia, in Italia si sta manifestando con raro vigore un interesse prima sconosciuto, per tutto ciò che è pompieristico.
Ai privati si sono affiancate associazioni, fondazioni e gruppi di persone, tutti impegnati in un’affannosa opera di salvataggio.
Molti hanno compreso l’importanza del non abbandonare questa ricchezza che sta entrando con pieno diritto tra i beni da tutelare e valorizzare.
Vi è dappertutto un rifiorire di iniziative tese a strappare al tempo ciò che lo stesso non ha ancora distrutto. Sorgono musei, gallerie, collezioni, pubblicazioni, mostre, convegni: la cultura pompieristica può dirsi quasi salva.

UN PRIMO DECISIVO PASSO E’ GIA’ STATO FATTO. UN APPORTO DECISIVO
Dal 1992 opera in Torino l’Associazione per la Storia dei Vigili del Fuoco, (A.P.S.VV.F.) un organismo nato dall’impegno di alcune persone che avvalendosi del fondamentale apporto del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino, ha potuto, nel corso di questi anni, operare fattivamente potendo così annoverare una ricca attività.
L’APSVVF ha investito volontariamente, da tempo, ogni energia disponibile, accompagnata da una forte passione per la storia dei Vigili del Fuoco.
In questi primi anni di attività il bilancio non può che essere buono; sono stati recuperati molti mezzi antincendi di cui alcuni restaurati ed altri in via di restauro, sono stati recuperati altresì numerosi documenti di importante valore storico: fotografie, filmati, oggetti, attrezzature, sono stati promossi convegni e conferenze sul tema storico, è stato avviato un programma di recupero di testimonianze scritte o registrate di anziani pompieri e di persone vicine ai Vigili del Fuoco.
Sono stati pubblicati diverse pubblicazioni sulla storia dei Vigili del Fuoco dal medioevo ai nostri giorni e sulla loro attività istituzionale.

UNA GRANDE SFIDA E’ STATA RACCOLTA E LANCIATA. GLI OBIETTIVI
Le finalità dell’APSVVF hanno due precisi obiettivi:
– salvare e custodire il più possibile la nostra memoria storica per ricordare che l’Italia è un paese dalle antiche tradizioni pompieristiche;
– creare un Museo Storico dei Vigili del Fuoco in grado di dare una giusta valorizzazione ai materiali esposti, consegnando al futuro una preziosa testimonianza.

Questa è per noi una sfida decisiva contro il tempo e l’oblio, da realizzare con l’apporto di chiunque sia interessato con saggezza ed intelligenza alla custodia di ciò che un tempo è stato vivo e tanto ha contribuito a far grande la nostra antica presenza.

PER POTER CRESCERE ANCORA
L’impegno in cui è coinvolta l’APSVVF è enorme ma non impossibile; necessita però il contributo fondamentale di ogni singola persona.
Ed è per questo che noi lanciamo un appello affinché nulla venga lasciato intentato, perché il tempo ma soprattutto l’uomo non sia ulteriore causa dell’impoverimento di un prezioso patrimonio, appartenente non solo ai Vigili, ma anche all’intera collettività.
Si può provare.

 

Se sei interessato a saperne di più scrivi a:

ASSOCIAZIONE PER LA STORIA DEI VIGILI DEL FUOCO

Corso Regina Margherita, 330 – 10143 Torino

segreterio@apsvvf.it

 

Quote annuali:
Socio Ordinario € 25,00

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